L’informatica ha cambiato la nostra visione ed il nostro approccio ai servizi che svolgiamo nell’ambito del Pest Management.
Le possibilità che derivano dalla rivoluzione informatica erano inimmaginabili fino a poco tempo e questo crea una serie infinita di opportunità che l’Impresa di Disinfestazione deve saper cogliere per soddisfare le crescenti richieste dell’Industria Alimentare per un servizio moderno e in miglioramento continuo.
Per esempio nel monitoraggio e controllo dei roditori è molto importante registrare le attività rilevate, sopratutto nelle aree esterne attraverso i dispositivi che abbiamo installato,sia che si tratti di erogatori di esca rodenticida o placebo che di trappole.
I dati devono essere inseriti in un programma ed elaborati per creare delle analisi statistiche che possono essere molto utili per comprendere per esempio quali postazioni siano piu’ visitate e adottare le azioni correttive del caso.
La fase successiva alla precedente e che completa la Valutazione del Rischio Ambientale del sito dovrà comprendere una analisi delle aree maggiormente visitate dai roditori, ossia la frequenza con cui si manifestano i fenomeni dell’attività murina, che siano essi catture o consumi di esca ed è qui che entra in campo la Geolocalizzazione.
Per i nostri Clienti da oggi vengono messe a disposizione mappe specifiche del sito con evidenza dei punti esca presenti e/o l’indicazione di quelli visitati e relative frequenze.
Questa mappa deve essere inserita nella “Relazione dei Trend” al fine di valutare a 360° il servizio ed ottemperare cosi’ a quanto richiesto dai piu’ moderni Standard volontari per le Industrie Alimentari come per esempio gli Standard BRC e IFS.
E’ importante a nostro avviso inquadrare i dati da Gennaio a Dicembre poichè, seppur sia vero che i roditori non agiscono con il calendario alla mano, la loro attività cambia notevolmente nel corso del tempo per cui è utile una analisi definita dal punto di vista temporale e verificare il piu’ oggettivamente possibile i vari andamenti.
Queste analisi di Geolocalizzazione come anzidetto aprono la strada a numerosi ed ulteriori approfondimenti analitici di cui solo ora le imprese di Pest Control iniziano a sfruttarne la potenzialità.
I tag possono essere colorati in maniera diversa a seconda del numero di visite, si possono aggiungere fotografie,link,note ecc.
La mappa puo’ essere anche visualizzata anche inquadrando un codice QR.
E’ questo un primo passo che l’Azienda di Pest Management puo’ fare al fine di allargare la prospettiva del Rischio infestativo in particolare per i roditori, ed affinare così le tecniche di prevenzione e controllo che risaltano maggiormente da una analisi del contesto ad ampio spettro che consente di fare la geolocalizzazione dei punti esca/trappola.
Un problema di lunga data e spesso sottovalutato, che tutti noi disinfestatori dobbiamo affrontare quotidianame.Non bisogna pero’ limitarci a rilevare la rottura del dispositivo durante il monitoraggio e reintegrare la postazione per rendere di nuovo conforme il servizio, anche se questa è sicuramente la prima operazione da compiere: dobbiamo andare oltre.
Infatti presso i Clienti ed in particolare nelle Aziende Alimentari questo problema puo’ generare criticità per le Aziende di Disinfestazione, qualora venisse riscontrata una gestione non razionale e responsabile della questione, è quindi una problematica che va gestita.
Cominciamo innanzitutto a considerare i risvolti piu’ importanti legati alla rottura dei dispositivi:
Danno dovuto al mancato dato di monitoraggio nel periodo intercorso tra l’ultimo servizio e il momento della rottura della trappola o dell’erogatore
La dispersione nell’ambiente del contenuto del dispositivo
Il costo per lo smaltimento ed il ripristino dello stesso
Problemi legati alla sicurezza per le maestranze,come per esempio puo’ succedere nel caso di urti a Lampade UV-A che potrebbero cadere al suolo da un altezza di minimo 2 metri
Degli aspetti riportati quello che implica pericoli dal punto di vista della contaminazione primaria e secondaria è sicuramente la rottura di un erogatore di esca rodenticida con conseguente dispersione del prodotto nell’ambiente.In particolare per le aziende che stanno eseguendo un servizio di derattizzazione in area pubblica questo fenomeno potrebbe avere risvolti molto negativi con conseguenze anche giudiziarie, qualora per esempio si rompessero erogatori di esca in aree pubbliche adibite a parco giochi per bambini oppure animali non target come un cane venissero in contatto con l’esca o peggio la mangiassero.
Poichè l’esca rodenticida non viene usata nell’ambiente interno adibito a produzione e magazzino il rischio di contaminazione di alimenti e bevande a carico di esche rodenticide puo’ essere oggi escluso, anche se la cronaca nazionale riporta casi di questo tipo nell’ordine di qualche episodio all’anno.
Foto 1: erogatore aperto e esca fuoriuscita
Non meno rilevante è la Non Conformità che deriva dalla rottura di un dispositivo sia all’esterno che all’interno di un azienda alimentare.Oltre ai rischi dovuti alla dispersione del contenuto dell’erogatore o della trappola con il rischio di contaminazione che ne deriva (con le premesse anzidette relative all’assenza di esca nelle aree interne,ma la contaminazione potrebbe essere comunque a carico di altri prodotti come stick feromoni, esca placebo ecc),qui si manifesta anche un altro fattore, ossia la Non Conformità del Piano di Gestione dovuta alla temporanea disattivazione di un dispositivo.
Immagine 2: trappola multicattura deformata da un urto
Ricordiamo che un dispositivo per il monitoraggio infestanti rappresenta a tutti gli effetti un CCP ovvero un Punto Critico di Controllo per cui la sua mancata conformità rende di fatto il sistema fuori controllo a causa dei dati non rilevati.Questo fattore in sede di Audit potrebbe inoltre creare problemi qualora vi sia stato nelle ore a ridosso dell’ispezione una rottura o il distacco di un dispositivo.
Come possiamo gestire al meglio questo aspetto
Andiamo a vedere nel dettaglio cosa possiamo fare per minimizzare il rischio che questo fenomeno diventi un problema per l’Azienda di Disinfestazione e per il Cliente:
1) Lavorare a quattro mani con il personale interno dell’Azienda nel momento della progettazione dell’impianto.
A partire dall’Ufficio Qualità per passare ai Manutentori e ai Capoturno e condividendo con queste figure il nostro progetto possiamo ridurre il rischio di collocare dispositivi nei punti piu’ soggetti a sollecitazioni per passaggi di muletti,traspallet,stoccaggio pancali, uso di lavasciugapavimenti o altre operazioni che potrebbero causare la rottura di un dispositivo.
Starà’ poi al disinfestatore riuscire a coniugare queste esigenze aziendali con la funzionalità del dispositivo, il quale deve sempre mantenere una sua integrità unita ad una efficacia duratura nel tempo.
2) Sfruttare i punti protetti o angoli morti dove il dispositivo puo’ efficacemente svolgere la sua azione senza il rischio che sia di intralcio alle maestranze.E’ controproducente installare i dispositivi in punti di passaggio,corridoio stretti od altri punti soggetti a stoccaggio serrato di alimenti e bevande nei magazzini del Prodotto Finito ecc.
Nel caso delle lampade UV-A per esempio si consiglia di non collocare queste in punti bassi o di passaggio di muletti
Immagine 3: trappola installata dietro barra paracolpi in metallo
3) Formare e Informare il personale e gli addetti alle pulizie su cosa siano questi dispositivi,a cosa servono e come vanno gestiti, avvisando prontamente i Responsabili interni in caso di rotture o manomissioni anche accidentali.A questo proposito possono essere utili gli incontri formativi dell’Azienda di Pest Control aventi proprio l’obiettivo di sensibilizzare il personale sugli aspetti del monitoraggio infestanti, ovvero una conoscenza di massima dei principali infestanti e dei segni della loro presenza,le buone pratiche per la Prevenzione dalle infestazioni, cosa sono le trappole e gli erogatori e come vanno gestiti per evitare appunto che vengano rotti,spostati,gettati via ecc.
In sintesi possiamo dire che questo problema puo’ essere efficacemente tenuto sotto controllo e ridotto al minimo fisiologico qualora vi sia una collaborazione fattiva tra tutti i soggetti coinvolti, andando quindi in primis ad installare i dispositivi in punti a basso rischio potenziale di rottura,passando poi per l’applicazione delle Buone Pratiche da parte delle Maestranze che conoscendo ed essendo informate su cosa sia una trappola od un erogatore possano al meglio collaborare per mantenere questi dispositivi integri ed efficienti.
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